Ormai non ci penso quasi più, poi però basta poco - un discorso ascoltato di stricio per strada, qualcuno che entra in negozio con la mascherina, un sottopancia di SKYTG 24 con la parola ‘Covid’ - e la mente torna subito a quei giorni.
Ci chiamavano ‘fascisti’, ma guarda tu se qui vedi dei fascisti. Io vedo nonni e nonne, famiglie con bambini, capelloni, musicisti... Dicevano: sono solo quattro gatti. Ma quante persone ci vogliono per riempire le strade del centro di Milano? da San Babila a Piazzale Loreto...
Era la sensazione più bella possibile. Finalmente, non eravamo più SOLI.
Eravamo tanti, e per la prima volta potevamo guardarci in faccia.
Venuti da ogni quartiere, estazione sociale, affinità politica. Professori, medici, avvocati, operai. Estranei e al tempo stesso fratelli.