Ho cominciato la stesura dei Vichinghi all’inizio del 2021.
Ho iniziato descrivendo un’ambientazione, un luogo che mi era caro e mi affascinava. Non avevo idea che avrei continuato da quel punto fino a scrivere un intero romanzo.
A un certo punto però, mentre lavoravo sui personaggi principali, mi è tornato in mente un episodio che mi era stato raccontato tempo prima: l’assalto dei cani che si trova al Capitolo V. Da quell’immagine è partita una catena di raccordi narrativi, un possibile sviluppo, vari possibili sviluppi, in ogni caso ho capito di avere una storia.
La stesura non è proseguita però da li in poi in modo lineare. Ci sono state diverse interruzioni in cui ho dovuto occuparmi di altro. Vivevo a Milano, inoltre, e faticavo un poco a connettermi all’ambientazione selvaggia della storia.
Poi, nell’estete del 2021, ho trovato e acquistato la casa in Toscana dove attualmente abito.
Ricordo bene il giorno in cui firmai il rogito. Ero sceso da solo da Milano, e passai la notte per la prima volta in quella casa di pietra in cima a una collina, circondata dai boschi. Da tempo immemorabile desideravo avere un posto del genere, che fosse mio. Avevo passato il pomeriggio a sistemare le stanze, e a esplorare i terreni inselvatichiti.
Verso le unidici, o forse mezzanotte, mi spostai nella camera da letto, e vidi la luna che sorgeva da dietro i colli, al centro della finestra, che sta al centro della parete, davanti all’enorme letto che sta al centro della stanza. Era una luna piena e maestosa, enorme, che rischiarava la stanza nonostante luci fossero spente. Non era possibile evitare di vederlo come un segno. Anche se si trattava di un fenomeno naturale, senza alcun mistero apparente, la scena era talmente suggestiva che i miei occhi restarono incollati a seguire la traiettoria lunare finchè il satellite non fu risalito oltre la cornice della finestra.
Gran parte del Capitolo XII prese vita in quel momento. Si intitolava infatti, in prima stesura, Alba di Luna.
Tempo dopo però, verificando gli orari dei moti celesti su un calendario lunare, mi riesi conto che non era possibile che la luna sorgesse, nella data in cui si svolge la scena - il 6 settembre 2017 - all’ora in cui Eva si avvede della sua presenza, ossia nel mezzo della notte.
Pensai quindi di collocare, più realisticamente, la luna allo zenith, facendola apparire da uno squarcio nelle nubi. La scena acquistò ulteriormente di senso, perchè era ancora più credibile che Eva, nelle condizioni in cui si trovava, non dovesse nemmeno ruotare la testa per guardare la luna, ma la vedesse riflessa nella sorgente sotto di sé. A quel punto, con questa immagine davanti agli occhi, rimasi basito da questo esempio di ‘magia della scrittura’, quella sensazione meravigliosa che la storia esista indipendentemente dall’autore, il cui compito non è inventarla, ma ricordarla. Mi resi conto infatti che, nel precedente capitolo Spinaia, che avevo concluso motlo tempo addietro, Eva dice a Samuele: “...Yggdrasill stesso vacillerà. Ma Mimir, la fonte che sgorga ai suoi piedi, dev’essere a tutti i costi difesa. In essa è riposto l’occhio perduto di Odino!”.
Ebbi la sensazione di aver trovato la combinazione di uno scrigno segreto, decifrando in un istante tutto un pezzo di mitologia scandinava. Avevo sempre faticato a comprendere perchè Odino, il ‘padre’ degli dei, fosse rappresentato come un mendicate guercio. Ma certo: il sole! E l’occhio mancante: la luna! La luna il cui riflesso brilla nella sorgente sacra. Fra l’latro, nel mito, Odino perde quell’occhio per un motivo ben preciso: è stato così curioso da voler sbirciare nei segreti della magia femminile. Il cerchio si chiude.
Una volta terminato il manoscritto, a dicembre 2023, credevo che il grosso del lavoro fosse finito. Dovevo solo aspettare che qualche editore si intressasse alla mia proposta.
Mi sbagliavo. Ricevuta la risposta favorevole da WriteUp, dopo qualche scambio di mail e telefonate per confermare che c’erano le condizioni per proseguire insieme, iniziò un lungo rimpallo di bozze e controbozze, revisioni e note correttive.
Si era stabilito di andare in pubblicazione con il Volume I a dicembre 2024, ma un paio di consegne richiesero più tempo del previsto, e mentre scrivo, è ormai diciso che la stampa sarà posticipata a gennaio 2025.
Un nuovo anno, un nuovo inizio.
Mi auguro che tu che leggi queste righe sia stato conquistato dal romanzo, e ora attenda impaziente l’uscita del Volume II. Se invece ancora non l’hai letto, richiedilo in libreria o acquistalo da uno dei maggiori siti di distribuzione online, oppure direttamente dall’editore!